I riti e le feste occupano un ruolo importantissimo nel lavoro di Alchemilla. È attraverso le ritualità che rinsaldiamo i nostri legami e ci celebriamo. È nei momenti festivi che le narrazioni, i racconti che vanno a costruire la nostra storia, personale e collettiva, prendono forma.
I riti che riguardano la nostra sfera sociale, la comunità, hanno perso nel tempo la loro forza. Molti, moltissimi, sono scomparsi. Ma c’è un luogo in cui l’importanza di questi momenti viene presidiato: la scuola. Il calendario festivo dei bambini e delle bambine ha dei giorni fondamentali, da celebrare. Nei nidi e nelle scuole dell’infanzia, così come nella scuola primaria, vivere gli appuntamenti del calendario significa prendersi cura del ritmo e dei tempi della vita dei bambini.
Certo la realizzazione delle feste a scuola può risultare un impegno gravoso per educatrici, educatori e insegnanti. Una grande mole di lavoro che va ad aggiungersi alle attività quotidiane e che rischia spesso di generare ansie e frustrazioni.
Tutte le complessità che rendono il momento festivo, sì prezioso, ma anche fonte di fatiche e conflitti nella scuola, sono state indagate nel volume di Maddalena Colombo e Giulia Innocenti Malini, Infanzia e linguaggi teatrali, racconto di un percorso di ricerca sul ruolo che il teatro può svolgere all’interno della comunità scolastica.
Ecco perché per Alchemilla è da sempre importante accompagnare educatrici, educatori e insegnati a riscoprire il valore e la risorsa che questi momenti possono rappresentare, in due direzioni: aprire la scuola e dare spazio alle voci di tutti quelli che ne fanno parte, non solo nel momento della festa stessa ma anche nella sua ideazione e creazione; ideare strutture drammaturgiche semplici che siano sostenibili e permettano la più ampia accessibilità possibile. Piccole ma potenti azioni in cui ciascuno e ciascuna possa trovare lo spazio giusto per sé, grazie anche alla creazione di immaginari capaci di parlare alle più diverse culture.
In una recente intervista Franco Lorenzoni ha proprio sottolineato come, nonostante tutto, ci sia ancora troppa poca attenzione nella scuola ai riti come occasioni di celebrazione, alla festa come momento per focalizzarsi e nutrire il proprio essere classe, scuola, comunità in un determinato territorio.
“Gli animali non conoscono le domeniche. Non sanno che il tempo si può si può scandire interrompendo per uno o più giorni alcune attività quotidiane. In epoche remote, ben prima dell’invenzione della scrittura, donne e uomini hanno scrutato il cielo per dare un ritmo al tempo. E per cercare di dare senso allo scorrere della vita hanno creato feste e cerimonie per scandire i giorni inventando il calendario. Era nei giorni in cui si interrompeva il flusso abituale della vita che i nostri antenati si concedevano un tempo per trovarsi in luoghi di incontro collettivo dedicati alla comunicazione reciproca o a tentativi di comunicazione con qualcosa di misterioso e invisibile. […] La scuola ha i suoi appuntamenti e i suoi riti, ma incontra poche feste. O meglio, le feste ci sono, ma quando arrivano chiudono la scuola. Così, una delle mancanze che avverto nelle nostre pratiche educative, sta nel non trovare spazi e tempi da dedicare alla pausa, all’ascolto, alla condivisione di esperienze personali e al tentativo di conoscerci più profondamente e provare a comprenderci reciprocamente.”
Franco Lorenzoni, Educare controvento, pp, 210-211.
Quella che vogliamo raccontare qui è la storia della nascita della Passeggiata di Luce, un momento di pausa e di celebrazione, un rito festivo sperimentato nella scuola dell’infanzia Montevelino del Comune di Milano che, a distanza di tre anni, si sta sempre più diffondendo, arrivando a coinvolgere sempre più scuole.
Come sempre il primo passaggio da compiere quando ci si mette in cerca di una nuova forma di rito che possa essere significativo per una comunità è METTERSI IN ASCOLTO. Di quali bisogni, mancanze, fratture ci parla il contesto in cui operiamo? Quali sono le risorse, i punti di luce e di bellezza che possono essere valorizzati? E, importantissimo, in quali immaginari sono immerse le persone che incontriamo? Quali storie, quali visioni ci raccontano? Quali simboli incontriamo camminando per le strade, i luoghi di un determinato territorio? Questo è un passaggio fondamentale: significa stare fisicamente in quel contesto, attivando ascolto e sguardo in cerca delle risorse creative e immaginifiche, attenti ai SIMBOLI e alle METAFORE che possono permettere l’incontro che cerchiamo, e offrire uno spazio simbolico in cui riconoscersi.
Così è accaduto a Montevelino, dove l’esigenza concreta di accompagnare i bambini e le bambine nell’esplorazione di un momento dell’anno come quello autunnale, si incrociava con il desiderio di riattivare legami con il territorio e le famiglie, che l’emergenza Covid aveva bruscamente interrotto. Quale azione simbolica poteva permettere questa apertura e al tempo stesso trasmettere in maniera profonda il significato di questo momento dell’anno?
Da qui è partita la ricerca drammaturgica, e la risposta è arrivata dalle pagine di uno dei bellissimi volumi sulle stagioni di Susanne Rotraut Berner, in Italia pubblicati da Topipittori. 5 bellissimi “wimmelbuch” uno per ciascuna delle stagioni dell’anno, più uno dedicato alla notte. I wimmelbuch (dal tedesco “wimmeln = brulicare e buch = libro) sono albi illustrati di grande formato, privi di parole, in cui vengono rappresentate scene ricchissime di dettagli. Questi 5 volumi sono tutti ambientati in una piccola cittadina e ogni doppia pagina rappresenta una parte di questa città: una casa, la piazza, la stazione… Gli ambienti rimangono identici in ogni volume e così anche i personaggi. Ciò che accade di meraviglioso è che nel corso dei quattro libri e delle quattro stagioni assistiamo all’evolvere delle loro vite: una mamma aspetta un bambino che nove mesi dopo nasce, un uomo e una donna si incontrano per caso e nei mesi vediamo il loro amore crescere, una scuola dell’infanzia che prima non c’era viene edificata a poco a poco, proprio vicino al centro culturale del paese… Un anno di vita in un paese in cui i bambini hanno grande spazio: giocano in un grande parco, partecipano ai mercatini vendendo i propri piccoli oggetti, e celebrano la festa di San Martino realizzando la processione delle lanterne, una festività molto sentita e partecipata nella cultura tedesca.
Questa immagine ha riempito il nostro sguardo e a questa ci siamo ispirate quando abbiamo pensato di realizzare una Passeggiata di Luce che permettesse a bambini e bambine, educatrici e genitori, di ritrovarsi insieme nel proprio quartiere. Una manifestazione della presenza della scuola nel territorio e un’occasione per stare insieme all’aperto dopo un così duro periodo di forzate chiusure, separazioni e distanze. A novembre 2021 avevamo quanto mai bisogno di nutrire la nostra anima con l’immagine della luce che si fa strada nel buio.
Non solo. La scuola di Montevelino ha un’altissima percentuale di bambini e famiglie straniere e la simbologia della luce è così universale da avvicinare in maniera semplice e immediata anche culture molto diverse tra di loro. Ad esempio, la comunità indiana che, tra ottobre e novembre, festeggia il Diwali, la “festa delle luci” che simboleggia la vittoria del bene sul male. I festeggiamenti per Diwali si protraggono per cinque giorni: è la celebrazione della vita e l’occasione per rinsaldare i legami con familiari e amici. Tradizione vuole che durante la festa si accendano delle candele o le lampade tradizionali chiamate diya.
I bambini e le bambine delle Scuole d’Infanzia Monte Velino e Carabelli sono stati coinvolti nelle settimane precedenti non solo nella realizzazione delle lanterne ma anche nella condivisione dei loro vissuti. Abbiamo chiesto loro: quali meraviglie meritano di essere portate alla luce? Insieme all’artista Antonio Catalano (universisensibili.it) abbiamo lavorato con le educatrici per accompagnarli in questo momento di condivisione. La cornice narrativa creata è stata il punto di partenza per raccogliere i loro vissuti: le meraviglie che ci hanno raccontato sono state disegnate e inserite nelle piccole lanterne. La sensibilità delle educatrici ha fatto sì che il racconto si orientasse in senso positivo sulle scoperte di bambini e bambine e sulla loro straordinaria capacità di cogliere ciò che ci aiuta a trovare la luce.
Parallelamente alle attività a scuola sono stati realizzati percorsi laboratoriali nello spazio del quartiere attivato dalla Rete QuBi per coinvolgere il più possibile famiglie, bambine e bambini che, non accedendo ai servizi, rischiavano per questo di rimanere escluse. Il sostegno immediato che la Rete e le diverse realtà del territorio hanno dato al progetto è stato l’elemento che ha reso reale e concreta la condivisione più ampia di un gesto che, partito dalla scuola, ha parlato al quartiere e dal quartiere è stato sostenuto. Le classi prime della scuola primaria del quartiere, la scuola Tommaso Grossi, hanno partecipato in autonomia creando la propria lanterna e unendosi alla passeggiata, accogliendo i bambini e le bambine delle altre scuole all’interno del Parco Alessandrini con in mano una lanterna accesa. I commercianti dei negozi che si affacciavano lungo il percorso si sono a loro volta uniti uscendo sulla soglia del negozio ciascuno con la propria lanterna.
Così, il 16 novembre 2021, più di cento tra bambini, bambine e famiglie, guidati dagli artisti Antonio Catalano, Matteo Curtatella e Francesca Zoccarato, si sono ritrovati in un gesto semplice e al tempo stesso memorabile, che ha permesso loro di guardarsi nuovamente e riconoscersi come parte di una comunità, quella scolastica, e di un territorio.
La possibilità di un’occasione rituale così semplice nella sua realizzazione e, al tempo stesso, così potente nella sua dimensione simbolica ha fatto sì che l’esperienza si diffondesse anche in altri servizi. Aver costruito una possibilità a misura di scuola che le educatrici hanno sentito come propria e percorribile ha fatto sì che nel 2023 i Servizi Educativi – Area Infanzia del Comune di Milano hanno fatto propria questa proposta e l’hanno diffusa nei nidi e nelle scuole dell’infanzia.
Il 13 dicembre, “in occasione della Festa di Santa Lucia, oltre 13.000 bambini e bambine, insieme alle loro famiglie e a più di un migliaio tra educatori ed educatrici hanno preso parte a Passeggiate di Luce sparse per tutta la città. Alla luce delle lanterne create per l’occasione attraverso laboratori condivisi con i genitori all’interno di 180 tra nidi e scuole dell’infanzia, i piccoli hanno passeggiato tra le vie limitrofe alla loro scuola, portando messaggi di auguri, speranza, pace e solidarietà a pochi giorni dal Natale. Una camminata partecipata, frutto di un’azione condivisa e diffusa in tutti i Municipi, dal centro città alle zone più periferiche, che restituisce a bambini e bambine spazi della città”. (Qui il comunicato stampa completo).
Se è vero, come dice un proverbio africano, che ci vuole un villaggio per crescere un bambino, per noi è altrettanto vero che ci vuole un bambino o una bambina per far esistere una comunità.
E questi passi nel buio, portando luce, lo dimostrano.
La Passeggiata di Luce è stata ideata da Alchemilla insieme ad Antonio Catalano grazie al sostegno del Centro di Iniziativa e Cultura Teatrale Mario Apollonio dell’Università Cattolica (che ha sostenuto economicamente il progetto attraverso il contributo del Fondo Unico per lo Spettacolo) e alla collaborazione con il Comune di Milano e degli enti della Rete Qubi Molise Calvairate.
A novembre 2022 abbiamo realizzato la seconda Passeggiata di Luce nel quartiere del Corvetto, che si è conclusa nel Giardino dei Desideri – luogo simbolo del quartiere e del patto di collaborazione del Giardino dei desideri. L’evento è stato realizzato con il sostegno del Centro di Ricerca e Iniziativa Teatrale Mario Apollonio dell’Università Cattolica e in collaborazione con Formattart, ente ideatore del Festival Abbraccia la Meraviglia sostenuto da Fondazione Cariplo. Nella seconda annualità sono state coinvolte le Scuole dell’infanzia Oglio e Barabino ed i bambini e le bambine della scuola Primaria Fabio Filzi. Sempre nel 2022, parallelamente alla Passeggiata di Luce a Milano, Formattart ha realizzato una Passeggiata a Pomponesco nel mantovano, con studenti delle scuole dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado, in collaborazione con il Comune di Pomponesco e l’Azienda Speciale Consortile Oglio Po.
Nel dicembre 2023 sono stati 13000 i bambini del Comune di Milano coinvolti nella Passeggiata di Luce in varie zone della città come raccontato sul sito del Comune
Un grazie particolare alle educatrici Daniela Sgorbini della Scuola dell’Infanzia Montevelino e Giorgia Lo Giudice della scuola dell’Infanzia Martinengo per essere state snodi fondamentali di questa diffusione.
Bibliografia
Il video della Passeggiata di luce realizzata nel 2021
https://www.youtube.com/watch?v=DiGcpyLbauA
Il volume di Maddalena Colombo e Giulia Innocenti Malini, Infanzia e linguaggi teatrali. Ricerca e prospettive di cura in città, Milano, Franco Angeli, 2017 ha due capitoli specifici dedicati al valore dei momenti festivi nella scuola dell’infanzia.
Franco Lorenzoni, Educare controvento. Storie di maestre e maestri ribelli, Palermo, Sellerio, 2023
I magnifici libri di Susanne Retraut Berner editi da Topipittori:
https://www.topipittori.it/it/autore/rotraut-susanne-berner